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'Turchia prepara legge per rientro combattenti Pkk dall'Iraq'
Reuters: 'Non offrirebbe amnistia. Alcuni leader in Paesi terzi'
La Turchia sta elaborando una legge che consentirà a migliaia di combattenti e civili del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) di tornare a casa dai nascondigli nel nord dell'Iraq, nell'ambito dei negoziati per porre fine a generazioni di guerre. Lo riporta Reuters sul suo sito web, spiegando che un alto funzionario del Medio Oriente e una fonte del partito politico curdo in Turchia hanno affermato che la legge proposta proteggerebbe coloro che tornano a casa, ma non offrirebbe un'amnistia generale per i crimini commessi da ex militanti. Alcuni leader militanti potrebbero essere inviati in Paesi terzi, secondo i piani. Il rientro dei guerriglieri del Pkk e delle loro famiglie dalle loro basi nelle montagne del nord dell'Iraq è considerato uno degli ultimi ostacoli al processo di pace avviato un anno fa per porre fine a una guerra che ha causato 40.000 vittime. Sebbene i funzionari abbiano parlato pubblicamente degli sforzi di riconciliazione in termini generali, le fonti hanno rivelato dettagli inediti, tra cui la proposta di far sì che i rimpatri avvengano in ondate separate di civili e combattenti e di inviare comandanti in Paesi terzi. Il funzionario mediorientale, descrivendo i delicati negoziati a condizione di mantenere l'anonimato, ha affermato che la proposta di legge per consentire i rimpatri potrebbe essere presentata al parlamento turco già questo mese. I termini della riconciliazione sono delicati, con la Turchia diffidente nel concedere un'ampia amnistia per quelli che considera crimini passati di un'organizzazione terroristica. Secondo l'alto funzionario del Medio Oriente, la proposta attualmente in discussione prevede il rientro di circa 1.000 civili e non combattenti, seguiti da circa 8.000 combattenti, dopo uno screening individuale. Oltre a ciò, il funzionario ha affermato che la Turchia ha finora rifiutato di riprendere circa 1.000 alti e medi esponenti del Pkk e vuole che vengano trasferiti in un paese terzo, possibilmente in Europa. Sono in corso colloqui su questo tema, con alcune parti coinvolte nei negoziati preoccupate che escludere i vertici del Pkk dal rimpatrio possa alimentare una nuova insurrezione, ha affermato il funzionario.
A.Jones--AMWN