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Ancelotti l'ultima a Madrid, 'se piangerò non c'è problema'
'L'ultima sarà speciale, poi godetevi il Real e Xabi Alonso'
"Che succede? Va via qualcuno?". Carlo Ancelotti prova a smorzare l'emozione nella sua ultima conferenza stampa in quel di Valdebebas, il centro tecnico del Real Madrid che domani gioca al Bernabeu contro la Real Sociedad. Non sarà soltanto l'ultima giornata di campionato, ma anche l'ultima volta di Ancelotti sulla panchina 'merengue' e l'ultima apparizione in campo con la maglia del Real per Luka Modric. La cosa più difficile sarà riuscire a contenere l'emozione, di sicuro il pubblico del Madrid tributerà al tecnico che ha dato al club tre Champions l'omaggio che merita. "Sarà molto speciale, è inevitabile. È la mia ultima partita e quando finisce una tappa c'è sempre molta emozione - le parole di Ancelotti -. Ma non sono affatto triste, anzi sono molto felice. Ho cercato di fare del mio meglio e ce ne andiamo felici e contenti, perché prima o poi questo doveva succedere. Sono grato per questi anni: giocatori, società, presidente, ci siamo divertiti molto in questo periodo. Io ce l'ho fatta con tanto amore, sostegno e gratitudine per l'opportunità di allenare giocatori spettacolari. Ora sta per finire: è stato abbastanza lungo, ma si è concluso bene. Non ho mai discusso con il presidente e non lo farò mai, nemmeno l'ultimo giorno. Comincia una nuova fase, che affronterò con lo stesso entusiasmo con cui sono arrivato qui. Considero un successo anche aver fatto più di 700 conferenze stampa. E ci siamo divertiti anche se non credo sia stato facile: alcune domande non sono state belle". Ma come sta trascorrendo Ancelotti questi suoi ultimi giorni da allenatore del Real Madrid? "Sono giorni emozionanti, si parla con i giocatori e con tante altre persone - risponde -. Il mio rapporto con tutti è stato molto buono e apprezzo l'atmosfera: ringrazio tutti, anche gli chef che mi hanno preparato la carbonara prima delle partite. Sono giorni speciali". "Io mi emoziono molto in fretta, succedeva anche a mio nonno e a mio pare - aggiunge -. Sarà una giornata emozionante e se piangerò, non c'è problema. Sarà bello e lo condividerò con Modric, che è stato un sostegno spettacolare durante questo periodo al Real Madrid. Un giocatore fantastico, una leggenda. Dirgli addio sarà bello". Poi Ancelotti parla anche del suo successore. "Non voglio dare consigli, ognuno ha il suo metodo. Ma godetevi il Real Madrid: Xabi Alonso sarà il primo - dice - e gli auguro di cuore tutta la fortuna del mondo. Ha le qualità per allenare il Real Madrid. Godetevi tutto, questo è ciò che ho da dire". Ma qual è stata la sua serata più bella al Bernabeu? "Ce ne sono state davvero tante, tantissime - replica -. È molto difficile sceglierne una. Ma penso alle rimonte, perché sono cose che non trovano ancora spiegazioni. Questo è ciò che mi resta, soprattutto quella col Psg, con ill Manchester City e il Chelsea. Saranno per sempre indimenticabili". Ora per Ancelotti ci sarà il passaggio dal club più famoso del mondo alla nazionale più famosa, quella del Brasile. "La sensazione è molto bella, davvero molto - commenta - Sono incredibilmente emozionato di avere l'opportunità di non tradire il Real Madrid con un altro club e di unirmi alla nazionale con più storia, quella cinque volte campione. È una grande sfida, però mi piace molto l'idea di provare a vincere il Mondiale con il Brasile, la nazionale 'pentacampeona', sarà emozionante". Ma dopo la Seleçao, continuerà ad allenare? "Queste sono cose che non so... Dopo il Real Madrid non ho più voglia di allenare un altro club, o almeno non ho voluto ora. Questo è ciò che ho detto e lo confermo. In futuro... non lo so". Infine una battuta sul futuro del Real: "qualcuno potrebbe pensare che con Modric la generazione d'oro sia finita. Come ogni cosa, tutto prima o poi deve finire. E in molti se ne sono già andati: Casemiro, Cristiano Ronaldo, Benzema.. Ma il Real Madrid ha continuato, e continuerà a essere, il miglior club del mondo". Poi la conferenza stampa finisce, e per Ancelotti ci sono, da parte di tutti i presenti, solo applausi scroscianti e un'ovazione. L'unico allenatore ad aver vinto cinque volte la Champions se lo merita.
T.Ward--AMWN