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Donne nella scienza celebrate da 10 anni ma ancora poche
Solo il 16,8% delle ragazze sceglie di studiare le materie Stem
La Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza compie 10 anni, ma c'è ancora molto da fare perchè sono ancora poche le ragazze che scelgono di studiare le materie scientifiche e, fra le ricercatrici, poche riescono a fare carriera. Istituita nel 2015 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per promuovere l'accesso e la partecipazione al mondo della scienza di donne e ragazze, allora la Giornata aveva l'obiettivo di aumentare il numero di coloro che decidevano di iscriversi a un corso di laurea in una disciplina Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) e di intraprendere la carriera di ricercatrice. A dieci anni di distanze l'uguaglianza di genere in questo campo è ancorara lontana nella maggior parte dei Paesi del mondo. In Italia, le ragazze tra i 25 e i 34 anni con una laurea nelle materie Stem, sono solo il 16,8%: meno della metà dei ragazzi, che arrivano al 37%, secondo il dato riportato da Save the Children sulla base del rapporto Istat 2024. Ostacoli e stereotipi si riflettono inevitabilmente anche sul mondo del lavoro: tra i laureati Stem di 25-64 anni, lo svantaggio delle donne rispetto agli uomini nei ritorni occupazionali è molto ampio, e a pagare il prezzo più alto sono coloro che lavorano nell'informatica, nell'ingegneria e nell'architettura. Secondo il rapporto dell'Agenzia Nazionale per la Valutazione della Ricerca (Anvu), in Italia, nell'anno accademico 2021-2022 le ragazze iscritte a corsi di laurea scientifici erano il 39,9%, contro il 60,7% di ragazzi. Tuttavia qualche segnale di cambiamento c'è: dal 2011 al 2021 c'è stato un incremento piuttosto significativo nelle immatricolazioni femminili, ma soprattutto le regioni del Nord, mentre al Sud aumentano solo le immatricolazioni maschili. Il gap si conferma poi nel numero dei laureati nelle materie Stem: le donne 28.706 contro 45.502 uomini.
O.M.Souza--AMWN