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Staminali riprogrammate, bene test su uomo da Parkison a cornea
Nobel Yamanaka, risultati promettenti da 10 sperimentazioni
Risultati molto incoraggianti stanno emergendo dalle prime dieci sperimentazioni cliniche che in Giappone usano terapie cellulari a base di staminali pluripotenti indotte Ipsc (ottenute facendo tornare 'bambine' le cellule adulte) contro malattie come Parkinson, degenerazione maculare, tumori, difetti della cartilagine e della cornea. Lo ha detto il premio Nobel Shinya Yamanaka, padre delle Ipsc e indiscusso pioniere della riprogrammazione cellulare, in occasione della lectio magistralis tenuta all'Università Statale di Milano nella giornata di apertura del Milan Longevity Summit. Yamanaka, che ha vinto il premio Nobel per la medicina del 2012 insieme al britannico John Gurdon, si divide oggi tra l'Università di San Francisco e quella di Kyoto, dove cinque anni fa ha dato vita al centro per la ricerca e le applicazioni delle cellule staminali pluripotenti indotte (Cira) con l'obiettivo di "portare questa tecnologia ai pazienti il più velocemente possibile", ha spiegato. A quasi vent'anni dalla prima pubblicazione scientifica sulle Ipsc (capaci di differenziarsi in qualsiasi tessuto del corpo umano) sono già state sviluppate sette linee cellulari che possono essere utilizzate per terapie cellulari a basso rischio di rigetto nel 40% della popolazione giapponese. Grazie a queste cellule sono partiti i dieci studi clinici in corso, ancora su piccolissimi numeri di pazienti, da cui stanno emergendo dati molto positivi "sia per quanto riguarda l'efficacia che la sicurezza", ha sottolineato Yamanaka. Per estendere l'uso di queste terapie cellulari a tutta la popolazione mondiale, i ricercatori giapponesi stanno sviluppando dieci linee cellulari modificate grazie all'editing genetico per renderle maggiormente compatibili con tutti i sistemi immunitari dei riceventi. Una terza strategia, più costosa e ancora da sviluppare, punta a ottenere cellule staminali pluripotenti indotte dal singolo paziente, con tecnologie automatizzate che potrebbero abbattere i costi fino a 10.000 dollari a persona.
F.Dubois--AMWN