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Vista una violenta tempesta cosmica prodotta da un buco nero
Identificate le componenti del vento emesse a velocità estreme
Una violentissima tempesta cosmica, prodotta da un buco nero supermassiccio, è stata rivelata dal nuovo spettrometro Resolve a bordo del satellite Xrism, frutto della collaborazione tra le agenzie spaziali di Giappone, Europa e Stati Uniti. Grazie ai dati raccolti ad altissima risoluzione nei raggi X, è stato possibile identificare per la prima volta cinque distinti flussi di plasma che compongono il vento e che fuoriescono dal disco di accrescimento del buco nero a velocità estreme, pari al 20-30% della velocità della luce. Lo studio, a cui partecipano anche l'Università di Roma Tor Vergata e l'Istituto Nazionale di Astrofisica, è pubblicato su Nature. "Il nostro gruppo ha giocato un ruolo chiave nell'interpretazione di questi dati, grazie a tecniche spettroscopiche avanzate nei raggi X e a modelli teorici innovativi per la fisica dei venti prodotti dai buchi neri", osserva Francesco Tombesi, professore associato di astrofisica all'Università di Roma Tor Vergata e associato Inaf. "Questi risultati aprono una nuova finestra sullo studio dell'universo estremo, e gettano le basi per comprendere meglio come i buchi neri influenzano l'evoluzione delle galassie". La tempesta cosmica individuata nel cuore del quasar Pds 456 è milioni di volte più veloce degli uragani più potenti sulla Terra. Un'energia così enorme e una struttura così complessa rivoluzionano la nostra comprensione dell'ambiente estremo intorno ai buchi neri supermassicci e mettono in discussione i modelli attuali di feedback tra buco nero e galassia. "Le teorie finora accettate - sottolinea Tombesi - non riescono a spiegare una simile combinazione di forza e frammentazione: è chiaro che serviranno nuovi modelli per descrivere questi mostri cosmici". "Pds 456 è un laboratorio prezioso per studiare nell'universo locale i potentissimi venti prodotti dai buchi neri supermassivi", aggiunge Valentina Braito, ricercatrice di Inaf a Milano. "Questa nuova osservazione ci ha permesso di misurare la geometria e distribuzione in velocità del vento con un livello di dettagli impensabile prima dell'avvento di Xrism".
P.Silva--AMWN