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In Sardegna alla ricerca di microplastiche su fiori e insetti
Studiosi impegnati del progetto BeeSafe di National geographic
Monitorare lo stato di contaminazione da microplastiche presente nel suolo, sui fiori e sugli insetti. Un gruppo di ricercatori universitari si trova in Sardegna in questi giorni, per il progetto BeeSafe, finanziato da National geographic society e che si occupa di studiare l'impatto delle microplastiche sull'interazione tra piante e insetti impollinatori. Gli esperti, a bordo di una barca a vela, stanno esplorando le coste dove la presenza umana è molto limitata. I risultati saranno poi utilizzati per pubblicazioni scientifiche, un breve documentario e momenti di divulgazione. "Le microplastiche sono diffuse ovunque, nonostante siano molto studiate per l'ambiente acquatico ci sono ancora scarse conoscenze in ambiente terrestre e ancora meno sulle interazioni tra piante e impollinatori - afferma la coordinatrice del progetto Ilaria Colzi biologa vegetale del dipartimento di biologia dell'Università di Firenze . Studi di monitoraggio come questo sono importanti per capire quanto siano realmente diffusi questi inquinanti in ambienti naturali". "Le popolazioni di api selvatiche sono in declino in diverse parti del mondo - afferma David Baracchi, zoologo all'università di Firenze - e le microplastiche potrebbero rappresentare un ulteriore rischio per questi fragili organismi. Stimare la reale esposizione alle microplastiche nel loro ambiente naturale è un passo necessario per condurre approfonditi test ecotossicologici in laboratorio e utilizzare i risultati per salvaguardare questi organismi così importanti". "L'interazione tra piante e insetti impollinatori è un processo fondamentale per 'impollinazione - continua Massimo Nepi, biologo vegetale dell'Università di Siena - e quindi la riproduzione della maggior parte delle piante a fiore, ovvero la produzione di frutti e semi, dipende da questo processo. Qualsiasi effetto negativo di vari stress ambientali, compreso la contaminazione da microplastiche, compromettendo la conservazione della loro biodiversità e mettendo a rischio il raccolto di molte piante coltivate". Nel team di ricerca anche Pierluigi Cortis e Paolo Colleo dell'Università di Cagliari, Cristina Gonnelli, Giorgia Guardigli e Pablo Carril dell'Università di Firenze e Daniele Calabrese dell'Università di Siena. La logistica è stata curata da Claudia Lippi di Lasca la Randa.
M.Thompson--AMWN
