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Castaldo e la generazione perduta da Hendrix alla rivoluzione
Il critico musicale approda al romanzo, il racconto di un'era
(di Paolo Biamonte) GINO CASTALDO, IL RAGAZZO DEL SECOLO O DELLA RIVOLUZIONE PERDUTA (Harper Collins, pp. 320, euro 19.50) Gino Castaldo è approdato al romanzo dopo una rincorsa lunga anni. Nel suo approccio al mestiere di critico musicale c'è sempre stato, negli articoli di giornale ma ancora di più nei libri, l'intento di comunicare qualcosa che andasse oltre l'obbligo del racconto cronachistico-biografico. Con Il Ragazzo del secolo o della Rivoluzione perduta, Castaldo accetta in qualche modo di sfidare se stesso, uscendo dalla consuetudine della scrittura applicata. E la sfida nella sfida è trasformare se stesso e la sua vita nel racconto di una generazione che ha vissuto gli eventi decisivi del Secolo Breve sulla spinta della convinzione assoluta che da quel magma di cambiamenti e rivolgimenti e rivoluzioni grandi e piccole sarebbe nato il mondo perfetto. Com'è andata a finire lo dice il titolo e lo racconta bene il romanzo con un finale amarissimo e paradigmatico. Luigi, il protagonista, è nato a Napoli nel 1950 ed è cresciuto a Roma nell'Italietta dell'immediato dopo guerra: ma nascere nel 1950 vuol dire inevitabilmente essere "ragazzo del secolo", cioè trovarsi immerso in una realtà che corre velocissima dove in un attimo dal nulla di un universo essenzialmente periferico ci si trova travolti dal vortice della Storia che esplode quando il mondo scopre i Giovani sulla spinta di una musica mai ascoltata, sempre nuova, nata per accompagnare rivoluzioni sociali quanto interiori e individuali. Il tragitto di Luigi si ferma negli anni '80 quando sono successe tantissime cose e tantissime ne devono ancora accadere. Un romanzo di formazione in cui gli eventi storici hanno un peso determinante ma non esauriscono la forza vitale di queste pagine che portano alla luce una verità fondamentale: per quella generazione vedere Jimi Hendrix al Teatro Brancaccio è stato un evento decisivo, una di quelle rarissime porzioni di tempo in cui ci si accorge che la tua vita è cambiata. La quest del protagonista parte da questa idea e attraversa la politica, il Misticismo e il Femminismo, la droga e l'immaginazione al Potere, le riviste di Contro Cultura e gli incontri con i protagonisti della musica, vagabondaggi dell'anima e viaggi veri e propri pieni di eventi da commedia all'italiana, il sesso e la musica, le radio private, la meravigliosa scena di Bologna, i drammi della clandestinità, della tossicodipendenza in un racconto che corre veloce popolato di personaggi ed eventi celebri come di amici di sempre e strepitosi casini personali. Ha ragione Castaldo a rivendicare la forza di quegli anni che finiscono per essere oscurati dalla luce sinistra irradiata dalla formula Anni di Piombo. C'è tanto da raccontare prima, durante e dopo quella stagione perché se oggi c'è ancora un possibile spazio per il sogno è anche grazie a tutto quello che ha vissuto Luigi, il ragazzo del Secolo. E se una certa idea di rivoluzione può essere finita nel piombo, la potenza di quel concerto di Hendrix è ancora intatta. Basta solo lasciarsi travolgere.
O.Norris--AMWN