-
Kiev, 'colpite varie centrali, black-out in tutta Ucraina'
-
L'utile di Credit Agricole cresce, nei 9 mesi a 7,1 miliardi
-
Senato Usa approva risoluzione contro i dazi al Canada
-
Vertice Usa-Cina, Trump: 'Può darsi che firmeremo un accordo'
-
Torna il cinema internazionale al Festival Tribeca Lisbona
-
Borsa: Tokyo, apertura in ribasso (-0,39%)
-
Pioli, non penso al mio futuro ma alla classifica
-
Fiorentina ancora ko, a San Siro l'Inter vince 3-0
-
Calcio: Juve; Elkann incontra la squadra post-Udinese
-
Calcio: Vlahovic, 'troppi esoneri alla Juve, colpa di tutti'
-
Calcio: Juve; Brambilla,'ho dato fiducia, vittoria meritata'
-
Exit poll Olanda, i liberali di Jetten davanti a Wilders
-
Parma: Cuesta "nel ko con Roma tanti aspetti positivi"
-
Calcio: Gasperini 'Roma ha morale alto ma possiamo migliorare'
-
Parigi: Sonego batte Musetti in rimonta
-
Salvini, decisione Corte Conti su Ponte è scelta politica
-
Nel sangue ci sono molecole-spia dell'invecchiamento
-
Il Comune di Vienna prevede conti in rosso nel 2026
-
Il petrolio chiude in rialzo a New York a 60,48 dollari
-
Lagarde a Mattarella, 'faro per la fiducia in Europa'
-
Calcio: A22 "Uefa non può ignorare tribunali, chiederemo danni"
-
I ragazzi dell'Orchestra Sanitansamble di Napoli e Pappano
-
Parigi: Sinner batte Bergs e va agli ottavi
-
Milano-Cortina -100: Donaggio, lavoro per farmi trovare pronto
-
Lo spread Btp-Bund chiude a 75,9 punti
-
Il gas chiude in rialzo sul mercato di Amsterdam (+1,2%)
-
Il cervello impiega 200 millisecondi a scegliere cosa mangiare
-
Pugilato: inaugurata 'Mostra 110 FPI', tra cimeli ed emozioni
-
Fonti Gaza, 104 morti tra cui 46 bimbi nei raid di Israele
-
Bto a Firenze, 'il turismo è cosa seria, non una supercazzola'
-
Kaleon dei Borromeo in Borsa a Milano e Parigi per fine anno
-
Alluvione in Vietnam, almeno dieci vittime e cinque dispersi
-
Tè verde, broccoli, curcuma e soia come farmaci per la longevità
-
Vela: Lega Navale e Regione Lombardia insieme per laghi e fiumi
-
Torna il Medfilm Festival, 'Hope' il tema della 31/a edizione
-
Dalla Fondazione Crt più risorse, 150 milioni nel 2026
-
Auto: la 63/a Alghero Scala Piccada si presenta
-
Italian Film Festival Berlin ricorda Torre e canta Brunori Sas
-
Montecarlo Film Festival, Claudia Gerini presidente di giuria
-
Forze armate ucraine, 'Kupyansk non è circondata'
-
Allevi a Trieste per la prima esecuzione della sua Joie de vivre
-
Milano-Cortina: Malagò, 100 giorni ci servono per finire
-
Carlo Felice Genova, la Sinfonica apre all'insegna della Francia
-
Bologna omaggia Pier Paolo Pasolini a 50 anni dalla morte
-
Wta Finals al via, sabato aprono Errani e Paolini
-
Inps, da domani liste beneficiari Carta dedicata a te
-
Salvini, nessuna opera definanziata per pagare ponte Stretto
-
Intesa Sanpaolo ad Artissima Torino con mostre, talk e stand
-
Gigi D'Alessio con Khaled e Jovanotti nel singolo Diamanti e Oro
-
All'Euro Balkan Film Festival le ferite irrisolte del continente
Panahi, 'continuare a lavorare è la mia resistenza al regime'
A Festa di Roma tra clandestinità, premi, carcere e Palma d'oro
(di Francesco Gallo) Gli obiettivi di un regista che deve girare in clandestinità, la resistenza al regime iraniano fin dentro il carcere, il valore dei premi e, infine, un racconto di come ha vissuto a Cannes la serata di gala in cui ha ricevuto la Palma d'oro per 'Un semplice incidente', pura poesia. Jafar Panahi, miscuglio perfetto di genio e semplicità, non delude mai, tanto più alla Festa di Roma dove riceverà stasera il premio alla carriera consegnatogli da Giuseppe Tornatore e dove ha presentato 'Un semplice incidente' in sala dal 6 novembre con Lucky Red e in corsa per gli Oscar per la Francia. I premi - "L'obiettivo di un regista è quello di far vedere i suoi film al maggior numero possibile di spettatori e quindi ricevere un premio significa anche questo: è un onore ma è anche funzionale al fatto che lo veda più gente possibile". Clandestinità e cinema - "In Iran se non fai un film di propaganda governativa non ti fanno lavorare. È questo il vero problema. Allora ti puoi rassegnare o trovare una soluzione. Ho cominciato così a pensare: cosa potrei mai fare se non facessi regista? Mi sono detto: potrei guidare un taxi, ma anche guidando un taxi probabilmente mi metterei a girare, da qui i miei film girati in auto. Avevo degli studenti di cinema che si lamentavano continuamente perché non potevano lavorare e io gli ho detto, invece di lamentarvi trovate una soluzione. Di fatto oggi i migliori film iraniani sono realizzati in maniera clandestina". Come sta cambiando l'Iran - "Il movimento Donna, Vita, Libertà sta cambiando le cose. Un esempio: nel mio film si vede a un certo punto una donna senza velo. In altri tempi sarebbe stato una finzione, oggi invece la finzione sarebbe non metterne una. La gente si sente molto più vicina di prima, ma il regime vuole creare tra loro distanza. Il mio popolo sta cercando di risolvere i suoi problemi quotidiani, ma non posso dire che io mi sia sacrificato di più perché ho conosciuto il carcere. Lì ho visto che tanta gente stava peggio di me. Per fare un esempio c'è chi faceva lo sciopero della fame per venti giorni e nessuno veniva a sapere nulla, se invece ero io a farlo per due giorni di questo mio sacrificio era a conoscenza tutto il mondo". 'Un semplice incidente' e la vendetta - "In realtà il tema della vendetta o del perdono non sono certo la parte più profonda di questo film, ma casomai quella superficiale e funzionale per portare avanti la storia e per spezzare il circolo vizioso di violenza che genera violenza", dice il regista che nel film colloca in un furgone bianco tutto il cast: il proprietario-conducente, una coppia di sposi, la loro fotografa, un uomo senza una gamba chiuso in un baule e un altro uomo animato da troppa voglia di vendetta. La sera della Palma d'oro e gli occhiali della moglie - "La sera prima della cerimonia a Cannes ho ricevuto una telefonata dal carcere di un mio amico detenuto che mi avvisava che in prigione avevano saputo che avrei potuto vincere qualcosa e che erano tutti pronti a festeggiare. Ora non era scontato che avrei vinto, ma lui non voleva nemmeno pensare all'idea che non ci sarei riuscito, aveva un atteggiamento da tifoso di calcio. La notte non ho chiuso occhio e per tutta la durata della cerimonia non pensavo altro che al mio amico e sentivo un grande responsabilità sulle spalle. Quando hanno chiamato il mio nome dicendomi che avevo vinto mi sono rilassato e solo a fine serata mi sono accorto che gli occhiali che stavo portando erano quelli di mia moglie".
G.Stevens--AMWN
