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Scarpetta, 'in Vas il pericolo di un'altra realtà online'
L'attore: "Ora divento san Paolo per Mel Gibson"
(di Francesca Pierleoni) Questa è una storia "che mi ha interessato subito, perché quella degli hikikomori è una condizione ancora poco conosciuta, e nascosta". Lo spiega all'ANSA Eduardo Scarpetta, protagonista con Demetra Bellina di Vas, l'opera prima indipendente di Gianmaria Fiorillo, in arrivo nelle sale dal 20 novembre, distribuito da Piano B Distribuzioni, che esplora proprio alcune dinamiche vissute da quei ragazzi e ragazze (in genere tra i 15 e i 30 anni, ma la sindrome può manifestarsi anche più tardi e cronicizzarsi) che si ritirano dalla vita sociale per lunghi periodi, da pochi mesi fino a vari anni, chiudendosi in casa, isolandosi e sviluppando spesso una dipendenza dal web. "Mi interessava molto anche tutto il discorso legato ai social" aggiunge Scarpetta, classe 1993, attore versatile e intenso, che alterna con disinvoltura teatro, cinema e tv, già vincitore di un David di Donatello e un Nastro d'argento - Grandi serie. È reduce dalla fine delle riprese della terza e ultima stagione di La legge di Lydia Poet e della seconda di Storia della mia famiglia per Netflix (dove entrambe arriveranno nel 2026), mentre è impegnato in questo periodo a Cinecittà sul set di The Resurrection of the Christ diretto da Mel Gibson dove interpreta San Paolo. Tornando ai temi di Vas (esplorati anche nelle pagine sui social lanciate da alcuni mesi nell'ambito della promozione del film, con iniziative ad hoc), "mi spaventa un po' la possibilità che ti dà l'oggi, quando non sei felice, fiero e orgoglioso della vita che hai, di crearti una sorta di 'avatar' con una vita apparentemente perfetta. Ci si fabbrica un'altra realtà. Una dimensione che finisce anche per creare diffidenza tra le persone, perché ormai la conoscenza, passa spesso prima, o è influenzata, dall'attività online, dai social", sottolinea. Un mondo virtuale nel quale nel film (prodotto da Al One con Meleagris Film) il suo personaggio, Matteo, traduttore e hikikomori trentenne agorafobico, passa molto tempo alla ricerca di compagne di tastiera pronte a condividere con lui atti erotici e sessuali. Giri nei quali incontra per caso Camilla (Bellina), aspirante scrittrice sempre più fobica e ansiosa, colpita da attacchi di panico ogni volta che prova ad uscire dalla porta di casa. Tra loro nasce un gioco erotico che diventa sempre più estremo e pericoloso. "Matteo è un manipolatore, ma condivide con Camilla una serie di fragilità e paure nelle quali ci si può riconoscere, per qualche aspetto", osserva Scarpetta, che nella sua vita utilizza i social solo per l'aspetto lavorativo. "Non mi vedrete fare post per mostrare cosa mangio, le persone con cui sono o dove vado… Non sento quell'esigenza, il rapporto che ho con il pubblico si è sviluppato in modo diverso". L'attore ha da poco chiuso un capitolo lavorativo importante, con la fine delle riprese delle terza e ultima stagione di La legge di Lydia Poet, la serie, con Matilda de Angelis mattatrice, che ha preso spunto da un personaggio reale, la prima donna a essere iscritta nell'ordine degli degli avvocati d'Italia: "Con Matilda ci conosciamo da 11 anni siamo amici prima di tutto, quello della serie è stato per tutti noi che vi abbiamo partecipato un viaggio lungo e molto bello" commenta Scarpetta. Si è da poco anche conclusa la lavorazione della seconda stagione di Storia della mia famiglia diretta da Claudio Cupellini, con un cast che comprende Vanessa Scalera, Massimiliano Caiazzo, Cristiana Dell'Anna, Antonio Gargiulo. La serie ha colpito al debutto subito molto il pubblico "perché è sincera e scritta bene - osserva Scarpetta -. Non è mai banale nel modo in cui tratta temi come la morte, l'amore tra amici o il rifiuto dell'amore. Poi tra noi interpreti si è creato subito un gruppo, è stato bellissimo, abbiamo lavorato tanto e bene". Il grande impegno attuale invece è la produzione internazionale diretta da Mel Gibson, The Resurrection of the Christ, dove interpreta San Paolo: "Abbiamo iniziato ai primi di ottobre e la lavorazione durerà fino ai primi mesi dell'anno prossimo. È qualcosa di mastodontico a livello di realizzazione a Cinecittà, Gibson però ti fa sentire che si fida degli attori, ti viene a parlare, ti fa capire quanto tenga a questo progetto. È sempre emozionante lavorare con persone che mettono il cuore in quello che stanno facendo, quando senti che c'è in loro una fame diversa".
L.Davis--AMWN