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Nel 2035 in pensione anticipata solo dopo oltre 44 anni di lavoro
Per gli uomini. A 43 anni e 8 mesi contributi si aggiungerà finestra mobile
Con la stretta sull'accesso al pensionamento anticipato introdotta con l'emendamento al Governo alla legge di Bilancio un uomo che ha cominciato a lavorare nel 1991 dovrebbe aspettare per lasciare il lavoro in anticipo rispetto all'età di vecchiaia il 2035, dopo 44 anni e due mesi di attività. Nel 2035 infatti oltre ai 43 anni e 8 mesi di contributi necessari per lasciare il lavoro, cresciuti con l'aumento dell'aspettativa di vita prevista nel 2025 secondo le ultime indicazioni della Ragioneria generale, si aggiungeranno sei mesi di finestra mobile (rispetto ai tre attuali). Se lo stesso lavoratore avrà compiuto a gennaio 2036 già 67 anni e 10 mesi (è nato quindi prima del marzo 1967) potrà uscire in pensione di vecchiaia. Il calcolo non vale per le lavoratrici che dovranno aspettare invece 43 anni e due mesi (42 anni e 8 mesi di contributi più sei mesi di finestra mobile). Nel 2035 sarà possibile uscire in anticipo rispetto all'età di vecchiaia senza aspettare oltre 44 anni nel caso di una carriera interamente contributiva (se si è cominciato a versare dopo il 1995) a fronte di una pensione maturata di almeno 3,2 volte l'assegno sociale (1723 euro al mese secondo gli importi 2025), un'età di 64 anni e 10 mesi e almeno 30 anni di contributi (ora sono 25) oltre a sei mesi di finestra mobile (ora è di tre). L'importo soglia è più basso per le donne con figli: 2,8 volte l'assegno minimo per quelle con un figlio, 2,6 con due o più figli. Tornando alla pensione anticipata indipendente dall'età anagrafica nel 2070 saranno necessari 46 anni di contributi oltre a una finestra mobile di 6 mesi. In pratica quindi per chi ha cominciato a lavorare nel 2023 per utilizzare questa misura sarà necessario attendere il 2069 una volta raggiunti i 46 anni di contributi a meno di non aver già compiuto i 70 anni e due mesi di età. E dovrà peraltro aggiungere a questi anni di contributi versati sei mesi di attesa di finestra mobile per avere la pensione. Per chi è nato a ridosso degli anni duemila il percorso per la pensione appare accidentato anche grazie alle nuove norme sul riscatto della laurea per chi è interamente nel sistema contributivo. Dal 2035 non varranno ai fini degli anni di contributi accreditati per la pensione 30 mesi tra quelli riscattati per le lauree ottenute a partire dalle nuove regole introdotte nel 1990. Per chi è nato all'inizio del 1981 la pensione di vecchiaia arriverà nel 2049 a 68 anni e 11 mesi mentre quella anticipata, avendo cominciato a lavorare nel 2001 a vent'anni, alla fine del 2045 o all'inizio del 2046 dopo 44 anni e cinque mesi di contributi versati e altri sei mesi di attesa per la finestra mobile. Questi lavoratori potranno andare a riposo a 65 anni e sette mesi avendo maturato un importo di pensione pari ad almeno 3,2 volte l'importo minimo e avendo versato almeno 30 anni di contributi. Per le donne è necessario un anno di contributi in meno per l'anticipata.
P.Martin--AMWN