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Le guerre alimentano la diffusione dei batteri killer
Studio dello Spallanzani su mille pazienti evacuati dall'Ucraina
Le guerre non causano solo morte e distruzione immediata, ma lasciano in eredità un nemico invisibile: batteri multiresistenti agli antibiotici. A lanciare l'allarme è uno studio condotto da ricercatori dell'Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma e presentata a Vienna, durante l'Escmid Global, il congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive. La resistenza agli antibiotici è la pandemia silenziosa del nostro tempo e ricercatori di tutto il mondo stanno studiando come contrastare i super batteri. Lo studio italiano, vincitore di un grant dell'Escmid, ha coinvolto oltre mille pazienti ucraini, fuggiti dal conflitto in corso. I risultati sono preoccupanti: è emersa una diffusione estesa di batteri Gram-negativi altamente resistenti a quasi tutti gli antibiotici in commercio, persino ai più innovativi. Secondo gli scienziati, il contagio avviene spesso negli ospedali delle zone di guerra, prima del trasferimento dei pazienti in altri Paesi. Si tratta, quindi, di una vera e propria minaccia alla salute pubblica globale. L'elevata prevalenza di resistenza a tutti gli antibiotici attualmente disponibili osservata in Ucraina è "un importante segnale di allarme, ma lo studio, allo stesso tempo, ha documentato come la sorveglianza attiva delle infezioni, l'utilizzo ragionato della terapia antibiotica e le procedure di controllo delle infezioni possono ridurre la trasmissione dei batteri multiresistenti", osserva Guido Granata, coordinatore del gruppo di ricerca dell'Unità Operativa Complessa Infezioni sistemiche e immunodepressi dello Spallanzani, . Durante il congresso europeo sono stati presentati anche altri studi dello Spallanzani. Uno in particolare ha descritto il trattamento di casi complessi di infezione da Pseudomonas aeruginosa, un batterio particolarmente ostico, con terapie antibiotiche personalizzate, create in base a test sinergici in laboratorio.
P.Silva--AMWN