-
Fonti Eliseo, 'ora di nuovo utile tornare a parlare con Putin'
-
Sci: Goggia vince il SuperG in Val d'Isere
-
Peskov, 'Putin pronto al dialogo con Macron'
-
Cdm: gigante Badia, in testa Schwarz e azzurro Vinatzer 15/o
-
Al cinema a Natale nel segno di Zalone e di Avatar
-
Nba: a Denver Durant sposta gli equilibri a favore di Houston
-
Mosca, 'ipotesi trilaterale con Usa e Ucraina non in considerazione'
-
Spalletti, 'Roma forte, nel secondo tempo Juve molto bene'
-
Roma: Gasperini 'ci manca uno scalino, il mercato è un'opportunità'
-
Premier: il Manchester City corre ma l'Arsenal resiste in testa
-
Dmitriev, 'costruttivi i colloqui a Miami con Witkoff e Kushner'
-
Mbappè come CR7, 59 gol in un anno solare col Real Madrid
-
Serie A: Juventus-Roma 2-1
-
Sarri "arbitri? Situazione chiara ma se parlo mi squalificano'
-
Sarri deluso: "La Lazio ha fatto poco per vincere"
-
Nicola: "Non era semplice giocare una partita così a Roma"
-
Serie A: Lazio-Cremonese 0-0
-
Sovrintendente San Carlo, 'il concerto al Senato è un motivo di orgoglio'
-
Calcio: Fiorentina, Paratici in pole come responsabile area tecnica
-
Via libera della commissione Bilancio alla manovra
-
Milano Cortina: allarme Fis per la neve artificiale, Livigno replica "non mancherà"
-
Sanremo, prorogata fino al 2 gennaio mostra sul Festival "in bianco e nero"
-
Ok emendamento governo, risorse a imprese e stretta su anticipo vecchiaia
-
Capri Hollywood 30 nel mito di Ennio Morricone
-
Dal 2028 la Coppa d'Africa ogni quattro anni anziché ogni due
-
Oleotto, con Ultimo schiaffo un Natale da dark comedy
-
Applausi per Bohème Belle Époque con regia Fourny al Pergolesi di Jesi
-
Zelensky, Washington ha proposto incontro Usa-Russia-Ucraina a Miami
-
A Doha Infantino 'tifoso' incontra e scherza con Sinner
-
Nepi, 'come a Caivano con Sport e Salute vogliamo costruire dove serve'
-
Pallavolo: De Giorgi 'a nazionale non si dice mai addio, è come la famiglia'
-
Il ritorno del colletto lavallière, austero e borghese, ora anche stiloso
-
La Giordania conferma la partecipazione ai raid Usa in Siria
-
Kiev, 'droni su un aeroporto militare russo in Crimea, colpiti due caccia'
-
'Per l'intelligence Usa Putin vuole tutta l'Ucraina e punta a ex Stati sovietici'
-
Mosca, '27 droni ucraini abbattuti in diverse regioni russe nella notte'
-
Muti, intitolare il teatro del Maggio di Firenze a Vittorio Gui
-
Salta anticipo pensione di vecchiaia con i fondi complementari
-
Cgia di Mestre, in Italia il 16% delle donne occupate sono imprenditrici
-
Caro regali a Natale: gioielli +67% in 4 anni, i pacchetti vacanza +50%
-
Confcommercio, per Natale la spesa media sarà di 211 euro
-
Confcooperative, sale la spesa per i cenoni di Natale, 3,5 miliardi
-
Venezuela risponde a Rubio dopo le accuse, 'serve mafie e mente'
-
Pugilato: Anthony Joshua batte lo youtuber Jake Paul, KO al sesto round
-
Brasile, il giudice Moraes autorizza operazione chirurgica per Bolsonaro
-
Supercoppa: Chivu, i rigori? Una lotteria, non si possono allenare
-
Supercoppa: Italiano, Immobile ci ha ricambiato della fiducia
-
Calcio: delegazione dell'Empoli in visita natalizia all'Ospedale San Giuseppe
-
Basket: Varese approva l'aumento del capitale sociale
-
Auto: il trofeo Fagioli riscrive la storia il 23 agosto 2026 in supersalita
Patriarcato non è un'eredità dei primati, relazioni più sfumate
Emerge dallo studio sui primati
Il patriarcato umano non è un'eredità che deriva dai primati, perché nella maggior parte delle specie i rapporti di potere tra maschi e femmine sono meno netti del previsto. Lo dimostra uno studio condotto su 253 popolazioni di primati appartenenti a 121 specie: i risultati sono pubblicati sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas) dai ricercatori dell'Università di Montpellier, dell'Istituto Max Planck per l'antropologia evolutiva di Lipsia e del Centro Tedesco dei Primati di Gottinga. I dati relativi alle aggressioni tra i sessi ha rivelato che le lotte tra maschi e femmine sono sorprendentemente comuni: in media, quasi la metà delle interazioni aggressive nei gruppi sociali coinvolgeva un maschio e una femmina. Altrettanto inaspettato è l'esito di questi scontri. Si è infatti ipotizzato a lungo che nei primati il potere fosse sbilanciato a favore dei maschi e che le poche specie emblematiche a predominanza femminile (come i lemuri dalla coda ad anelli o i bonobo) rappresentassero un'eccezione. "Ricerche recenti hanno iniziato a mettere in discussione la visione tradizionale della dominanza maschile come status predefinito, e il nostro studio fornisce ora un'esplorazione più completa della variazione nelle relazioni di dominanza intersessuale", spiega Peter Kappeler del Centro Tedesco dei Primati. Nel campione preso in esame, si è osservata una netta dominanza dei maschi solo in 25 delle 151 popolazioni di cui erano disponibili dati quantitativi. Una netta dominanza femminile si è osservata in 16 popolazioni, mentre nel restante 70% dei casi non si è visto un netto sbilanciamento verso uno dei due sessi. Lo studio dimostra che le femmine dominano in particolari condizioni, ovvero quando sono monogame, di dimensioni simili ai maschi o quando si nutrono principalmente di cibo sugli alberi, tutte situazioni in cui hanno maggiore libertà di scelta nell'accoppiamento. Al contrario, il potere maschile prevale nelle specie che vivono al suolo, dove i maschi hanno corpi o armi più grandi delle femmine e dove i maschi si accoppiano con più femmine. "Fondamentalmente, mentre i maschi dei primati acquisiscono potere attraverso la forza fisica e la coercizione, l'emancipazione femminile si basa su percorsi alternativi, come le strategie riproduttive per ottenere il controllo sugli accoppiamenti", spiega Elise Huchard dell'Università di Montpellier.
C.Garcia--AMWN