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Prometeia, Italia in equilibrio instabile, Pil a +0,5% nel 2025
Stima 2026 è di un +0,7%. 'La sfida dei dazi, la speranza Pnrr'
L'Italia cresce poco ma tiene, con un Pil stimato a +0,5% quest'anno e +0,7% nel 2026. E' quanto emerge dall'aggiornamento delle previsioni di Prometeia, che descrive il Paese in una fase di "equilibrio instabile" tra stabilità politica e fragilità economica. A giudizio dell'istituto di ricerca i dazi americani, saliti in media al 16,2% dal 2,2% del 2024, potrebbero ridurre il Pil italiano di 0,4-0,5 punti in due anni. Tuttavia, viene osservato nel rapporto, gli effetti dovrebbero essere tenuti sotto controllo grazie alle strategie di adattamento delle imprese: compressione dei margini, diversificazione su altri mercati e scarsa reattività della domanda Usa verso le esportazioni italiane di alta gamma. In base all'analisi, dopo un primo trimestre positivo, il Pil si è contratto dello 0,1% nel secondo per il contraccolpo delle esportazioni. I consumi interni restano deboli, con la spesa delle famiglie cresciuta solo dello 0,2% nella prima metà dell'anno. Gli investimenti rimangono condizionati dall'incertezza nonostante il supporto del Pnrr. Proprio il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta l'altro elemento chiave: Prometeia stima che metà del contributo positivo alla crescita arriverà dai fondi europei, che entreranno nella fase finale "con più luci che ombre" nonostante una nuova revisione che potrebbe spostare la conclusione degli interventi al 2027. A livello globale, l'incertezza resta elevata nonostante Stati Uniti e Cina abbiano mostrato una crescita più solida delle attese nel primo semestre, mentre l'Europa è rimasta in affanno. I mercati azionari euforici contrastano con indicatori reali stabili, riflettendo le speranze sull'intelligenza artificiale ma alimentando il rischio di una bolla speculativa.
X.Karnes--AMWN