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Marky Ramone a Milano, 'non c'è nessuno come noi'
Show al Magnolia, 'i nostri pezzi troppo belli per non suonarli'
(di Bianca Maria Manfredi) "I nostri brani sono troppo belli per non suonarli": Marky Ramone, batterista, dj e unico sopravvissuto della band punk più famosa della storia, si prepara ad esibirsi domani al Circolo Magnolia di Milano con la sua Marky Ramone's Blitzkrieg, gruppo che prende il nome da uno dei principali successi dei re del punk , Blitzkrieg Pop. La scaletta parte con Do You Wanna Dance e prosegue in un viaggio attraverso una trentina di brani della band, da Pet Sematary a Sheena is a Punk Rocker. Immancabile I Wanna Be Sedated, che nel periodo del Covid è diventata doppio disco di platino. Sì perché una delle particolarità dei Ramones è che, una volta che si sono sciolti nel 1996, il loro successo è aumentato . "E' molto vero - spiega Marky, che all'anagrafe si chiama Mark Steven Bell e la settimana prossima festeggerà in Italia il suo 69esimo compleanno -. Vendiamo più ora di quando i nostri album sono usciti. Non ci interessavano la Hall of Fame o i grammies. Preferivamo stare in tour, incontrare gente e divertirci". Però è innegabile che i Ramones hanno lasciato un segno: nel 2002 il discorso per il loro ingresso alla Rock and Roll Hall fo Fame lo ha fatto Eddie Vedder, il leader dei Pearl Jam, una leggenda lui stesso. E hanno ammesso di essere stati influenzati dalla band anche i Green Day, gli Offsprings, mentre Metallica, U2, Redo Hot Chili Peppers, Thom York dei Radiodays, Tom Waits e i Kiss hanno suonato i loro brani nell'album di tributo alla band 'Happy family'. E proprio essere stati "una famiglia" è il segreto del successo dei Ramones: "litigavamo ma stavamo bene insieme, eravamo una famiglia e apparivamo come un gruppo, come i Beatles, anche loro erano un vero gruppo". Adesso "cerco ancora ma non vedo nessuno che abbia cambiato la scena musicale come noi". "C'è bisogno di originalità - ha aggiunto - Ora le band compiano chi è uscito negli anni '60 e '70 come gli Stones o gli Who o i Led Zeppelin. Invece devono creare la loro originalità". Sul palco del Magnolia ci sarà solo l'originalità dei Ramones, "no autotune, no luci esagerate. Siamo solo noi perché la cosa più importante è la musica". Almeno per una settantina le date all'anno in cui si esibisce Marky, che con i Ramones ha tenuto 700 concerti. Per il resto del tempo fa altro, come godersi la vita fra la casa di New York e quella che ha in Toscana. Ultimamente ha registrato un ep con cinque brani di crooner come Frank Sinatra che ha 'punked up', cioè suonato alla maniera dei Ramones e potrebbe arrivare un album ma se ne parlerà più avanti.
J.Oliveira--AMWN